STOP al fenomeno delle “porte girevoli”, sempre i soliti nomi, dentro e fora dai posti chiave nella gestione dei fondi europei!
BASTA conflitti di interesse: sulla spesa dell’UE per la coesione e l’agricoltura servono maggiori controlli!
Ci sono ancora troppe lacune nei controlli della spesa dell’Unione Europea per la coesione e l’agricoltura: la Commissione combatta il fenomeno delle “porte girevoli”!
Lo dice la Corte dei Conti europea nel suo recente rapporto “Conflitto di interessi nella spesa dell’UE per la coesione e l’agricoltura”: “Il fenomeno è ancora sottovalutato, ma quello delle “porte girevoli” è un fatto: un membro del personale UE si sposta da ruoli di funzionario pubblico a posizioni nel settore privato, e proprio nello stesso ambito”.
Questo comporta un grave rischio intrinseco di conflitto di interessi e, in aggiunta, mina la trasparenza e l’integrità delle Istituzioni europee.
Ho quindi depositato un’ interrogazione alla Commissione per sollevare il caso dei possibili conflitti di interesse nella spesa dell’UE per la coesione e l’agricoltura, dove – nonostante il quadro normativo chiaro – sussistono ancora numerose lacune per rilevare, risolvere e segnalare i suddetti conflitti.
Il metodo più ampiamente utilizzato per scongiurare e gestire tali situazioni è l’autodichiarazione, ma non può essere sufficiente.
La Commissione deve adottare misure adeguate per scongiurare il fenomeno e darsi da fare per individuare i casi sospetti.
Va ricordato che in base alla normativa dell’Unione Europea, chiunque partecipi alla gestione dei fondi dell’UE (anche a livello nazionale) non deve trovarsi in una situazione di conflitto di interessi come conseguenza di affinità politica o nazionale, interesse economico o qualsiasi altro interesse personale diretto o indiretto.