Skip to main content
Campo profughi di Moria: emblema del fallimento delle politiche dell’Ue in materia di immigrazione

In occasione della seduta plenaria di settembre sono intervenuto in aula ribadendo la necessità di avere un supporto da parte dell’Unione europea nell’affrontare i flussi migratori. L’incendio del campo profughi di Moria, che ospitava quasi 13.000 persone, è infatti un tipico esempio di catastrofe annunciata avvenuta nell’indifferenza e con la colpevole inerzia dell’Unione Europa.

Il campo profughi di Moria rappresenta infatti il fallimento della politica migratoria europea il cui apice è stato raggiunto nel 2016 con l’accordo nefasto tra l’Unione Europea e Turchia. Un accordo che il dittatore Erdogan non ha mai rispettato e che ha di fatto trasformato le isole greche in carceri a cielo aperto. Inoltre, la Turchia provoca l’Europa in due modi: incentivando il passaggio dei migranti illegali in Grecia, pur ricevendo un finanziamento europeo di 6 miliardi di euro per accoglierli e violando la sovranità greca e cipriota con navi da perforazione e navi da guerra.