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In occasione della sessione plenaria di ottobre, sono intervenuto durante il dibattito sulla legge europea sul clima attraverso la quale la Commissione impone agli Stati membri l’obiettivo dell’azzeramento delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2050. Tale vincolo prevede una sorveglianza serrata da parte della Commissione e un maggiore controllo sulle politiche nazionali. Inoltre, non sono chiariti i costi sociali ed economici che questa transizione comporterà oltre al rischio di perdita della competitività delle nostre imprese rispetto ai Paesi come Cina, India e Stati Uniti, che non condividono i nostri obiettivi.

Le nostre industrie europee, soprattutto quelle siderurgiche, sono già oggi soggette a costi energetici improponibili rispetto ai concorrenti globali. La transizione energetica richiede gradualità, condivisione ed ingenti aiuti economici alle nostre imprese, aiuti che ora non ci sono. La lotta al cambiamento climatico deve avvenire salvaguardando le imprese del nostro territorio ed evitare il fallimento.