Alla luce della grave emergenza umanitaria dovuta all’aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, molti cittadini ucraini con disabilità sono rimasti bloccati nei territori sotto attacco, senza alcuna possibilità di fuga. Tali soggetti, fra i quali molti minori e anziani, non sono in grado di provvedere alle loro più elementari necessità e tantomeno di lasciare queste zone percorrendo decine, se non centinaia, di chilometri a piedi.
L’UE si fonda anche sul principio di tutela delle persone con disabilità, come sancito dall’art. 26 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione e pertanto è dovere civico della Commissione impegnarsi affinché anche tali soggetti fragili possano lasciare, qualora siano intenzionati a farlo, il Paese in sicurezza e con mezzi idonei alla propria situazione psicofisica o, in caso contrario, a fornire in maniera continuativa, anche attraverso canali ufficiali diplomatici, assistenza sanitaria adeguata. Ho co-firmato un’interrogazione scritta con i colleghi della Delegazione al Parlamento europeo per chiedere alla Commissione se intendesse promuovere azioni mirate in favore di questa specifica categoria di cittadini, tra i più deboli di tutta la popolazione.