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L’aggravarsi dell’epidemia di peste suina africana in Europa e in particolare in Germania, sta iniziando a far emergere una serie di importanti problematiche a livello nazionale.  A seguito del recente blocco delle importazioni da parte di Cina e Corea del Sud, la Germania ha aumentato in maniera esponenziale le esportazioni di animali vivi verso l’Italia, agevolando l’operazione tramite il sensibile abbassamento del prezzo di vendita. Le quotazioni ufficiali dei suini vivi in Italia stanno subendo un calo costante, una tendenza al ribasso già confermata per tutto dicembre. I suini vivi tedeschi oggi vengono scaricati nei macelli del nord Italia a meno di un euro al kg, compreso il costo di trasporto, il tutto a svantaggio degli allevatori locali. A questo si aggiunge la stasi nelle vendite dei salumi stagionati in seguito alla chiusura, pressoché generale, della ristorazione. Oltre l’aspetto economico, preoccupa anche il rischio sanitario dovuto allo spostamento di migliaia di capi da un Paese in cui è presente la patologia. Insieme ai colleghi eurodeputati, abbiamo presentato un’interrogazione scritta alla Commissione chiedendo di aumentare le misure di controllo sul trasporto dei suini vivi provenienti dagli Stati membri e da paesi terzi, nonché adottare misure per tutelare la posizione di mercato delle aziende produttrici e la trasparenza della filiera produttiva.