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In occasione della seduta plenaria di maggio, sono intervenuto durante il dibattito sul Programma europa Creativa ribadendo che il budget totale di 2,4 miliardi non è sufficiente per raggiungere gli obiettivi previsti dalla Commissione.

Oggi più che mai le nostre piccole medie imprese culturali e i nostri lavoratori oltre alle belle parole hanno bisogno di consistenti aiuti economici. In Europa i settori culturali e creativi hanno perso rispettivamente il 90% e il 76% del fatturato tra il 2019 e il 2021. Una vera e propria catastrofe anche a livello occupazionale se si considera che il settore culturale conta un’alta percentuale di lavoratori autonomi privi delle forme di tutela tipiche del lavoro dipendente, come la cassa integrazione e di disoccupazione.

L’ Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico stima, per l’Europa, una percentuale di posti di lavoro a rischio tra lo 0,8% e il 5,5% con effetti che potrebbero essere più forti in Italia. L’Italia infatti è il primo Paese europeo per quota di imprese culturali: il 14,5% delle imprese culturali europee è italiano, davanti a Francia e Germania.