Sono necessari maggiori sforzi per incoraggiare il ricorso a fondi privati al fine di salvaguardare il patrimonio culturale europeo. E’ quanto ho ribadito nella mia interrogazione scritta rivolta alla Commissione. Secondo la relazione speciale 08/2020 della Corte dei Conti europea il coordinamento delle varie iniziative europee sarebbe troppo limitato e gli investimenti dell’UE non sufficientemente mirati alla conservazione e alla sostenibilità finanziaria dei siti stessi. In particolare, secondo la Corte, la compresenza di attori differenti e obiettivi sovrapposti sarebbe fonte di eccessiva complessità e potrebbe generare confusione.
Ad oggi, il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) non può finanziare un’azione in un sito se non si prevede che produca effetti economici e sociali, anche qualora sia necessario un intervento urgente. Inoltre, i siti culturali dipendono in gran parte da sovvenzioni pubbliche e non sono incentivati ad accrescere le proprie entrate. L’UE si deve attivare al fine di potenziare la sostenibilità finanziaria dei siti culturali!