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Ho co-firmato un’interrogazione scritta, depositata insieme ai colleghi presso il Parlamento europeo, sul silicio un semimetallo impiegato per la produzione di chip, vetro e pannelli solari. Il suo prezzo è di recente aumentato del 300 % a causa della grave crisi energetica che ha colpito la Cina, paese dal quale è principalmente estratto. Tagliare la roccia per estrarne silicio è infatti un’attività ad alto consumo energetico.

L’aumento del prezzo del carbone e del gas, combinato a un calo della produttività delle centrali idroelettriche, ha causato un razionamento dell’energia usata nelle miniere di silicio cinesi. Di conseguenza, i prezzi del silicio e, pertanto, dei pannelli fotovoltaici sono aumentati.

A questo si aggiunge il dramma umano ed ecologico della purificazione del silicio: il procedimento necessita di cloro, acidi e solventi diversi che contaminano l’aria, l’acqua e il suolo, mettendo in pericolo i lavoratori e gli abitanti delle regioni minerarie. Abbiamo chiesto alla Commissione quali azioni intenda adottare per dotare l’Unione europea di una propria industria di estrazione del silicio più rispettosa dell’ambiente, al fine di ridurre la dipendenza dalle importazioni.