In base alla relazione speciale n. 20 pubblicata dalla Corte dei Conti europea il 29 settembre, “la povertà infantile rimane un grave problema, poiché quasi un minore su quattro è a rischio di povertà o di esclusione sociale”. Inoltre, alla luce del rapporto dell’OCSE del 2018 sull’attuazione dell’Agenda 2030, la mancanza di informazioni e dati disaggregati rimane un ostacolo alla realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile, tra cui la lotta alla povertà e a ogni forma di discriminazione.
Seppur la Commissione e gli Stati membri dispongano di diversi strumenti volti a ridurre questo circolo vizioso, gli sforzi compiuti nell’ambito delle raccomandazioni del 2013, risultano poco efficaci e monitorabili. La Corte suggerisce alla Commissione, in vista del piano d’azione per l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali previsto per l’inizio del 2021, di definire azioni e obiettivi specifici per lotta alla povertà infantile. Ho depositato un’interrogazione per chiedere alla Commissione in che modo intende rafforzare e supportare i sistemi statistici nazionali ed europei per la raccolta di informazioni e dati disaggregati per età, sesso, genere e località geografica così da rendere le azioni più mirate e durature.