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Il 25 novembre 2020 la Commissione europea ha presentato un piano d’azione sulla proprietà intellettuale per sfruttare al meglio il “potenziale innovativo” dell’industria europea, al fine di proteggerne le innovazioni e il know-how.

Secondo il piano d’azione soprammenzionato i brevetti europei risultano ancora oggetto di “costose” procedure nazionali di convalida e le piccole e medie imprese spesso non sono consapevoli dei vantaggi derivanti dall’integrazione della proprietà intellettuale nella strategia aziendale. Infatti solo il 9 % delle PMI presenta domande di protezione della proprietà intellettuale.

Inoltre, le PMI e le microimprese costituiscono il 99 % delle imprese e la stessa Commissione stima che il 6,8 % di tutte le importazioni nell’Unione (cioè oltre 121 miliardi di euro) sia contraffatto (merci che violano marchi o indicazioni geografiche) o usurpativo (copie fabbricate senza il consenso del titolare dei diritti di proprietà intellettuale). Ho chiesto alla Commissione quali strumenti finanziari intende adottare per aiutare le piccole imprese a trarre vantaggio dai loro beni immateriali e quali misure intende proporre per promuovere la diffusione della proprietà intellettuale e combattere la contraffazione.