In molti Paesi della Unione europea la flavescenza dorata ed il suo insetto vettore Scaphoideus titanus costituiscono una delle principali minacce per la viticoltura. I sintomi della flavescenza dorata si riscontrano sulle foglie, sui tralci e sui grappoli, le piante colpite muoiono raramente, però la fitopatia porta a un graduale deperimento della vegetazione, influendo negativamente sulle produzioni. Per contrastare la flavescenza dorata occorre mettere in quarantena le piante e, una volta accertata la sua presenza, abbattere quelle infette.
Il mal dell’esca, invece, è una malattia della vite causata da un gruppo di funghi che colonizzano i vasi linfatici ed il legno, compromettendo la traslocazione dell’acqua e dei nutrienti dalle radici alla parte aerea della pianta. Questa malattia, da sempre associata a viti piuttosto vecchie, è diffusa in molte aree viticole europee e, attualmente, causa gravi danni anche in impianti giovani. Ho chiesto alla Commissione europea, tramite interrogazione scritta, quali sono gli effetti della diffusione della flavescenza dorata e del mal dell’esca in termini d’impatto effettivo e potenziale sui posti di lavoro nel settore agricolo ed enogastronomico. Inoltre, ho chiesto se ritiene opportuno intraprendere percorsi normativi e amministrativi idonei a favorire l’utilizzazione di strumenti il più possibile efficaci per il contrasto alla diffusione di tali malattie.